venerdì 6 febbraio 2015

Il segreto

Un' osservazione che spesso viene fatta ai miei fratelli e me in qualità di gruppo "ColorIndaco", è la seguente: "Che bello vedere dei fratelli così affiatati che fanno musica insieme e che di fatto lavorano insieme, ma andate d'accordo? litigate mai? di certo non è facile lavorare in famiglia, voi come fate"? Eccome se litighiamo, ci mandiamo spesso a quel paese e i nostri sono definibili come dei "caratterini"... Di certo fare musica insieme non è come lavorare in azienda, dove puoi continuare a svolgere la tua mansione e contemporaneamente ignorare il tuo compagno, no non si può fare, fare musica insieme, esige l'affrancamento da ogni sentimento di rancore di rabbia direi anche da ogni pensiero non espresso e per ottenere questo risultato c'è bisogno di lavorare su se stessi, in ogni momento. La Musica è lo strumento con il quale sviluppiamo la nostra anima, ed essendo fratelli di sangue che hanno scelto di suonare insieme, tramite la musica procediamo lungo il sentiero che porta alla vera fratellanza, la Fratellanza nello Spirito che fa di tutti gli uomini su questo pianeta un' unica famiglia. La lezione più importante che ho imparato l'ho appresa semplicemente osservando il mondo in cui vivo. Ovunque si insegna a vedere le cose sotto la luce della rivalità ma secondo me non c'è modo peggiore di educare un individuo, perché la rivalità conduce al conflitto e chi perde ne ricava una duplice sconfitta, una parte è visibile a tutti, l'altra invece può covare nell'anima di un uomo e trasformarlo in qualcos'altro, a volte in meglio, altre volte invece è causa di veri e propri drammi personali. Molti uomini fanno fatica a mollare vecchi paradigmi, quindi sentono la necessità di identificarsi in una bandiera in un colore in una nazione in un artista o una squadra, ma anche questa fase dovrà finire, e finirà nel momento in cui tutti gli esseri umani capiranno di fare parte della stessa famiglia e spontaneamente rifiuteranno la rivalità causata dalla differenza di colori e di razza e di squadra, dando valore alla vita nel suo insieme e non alle illusioni del nostro io inferiore. Il potere "divide" e "impera", noi, di contro possiamo "condividere" con l'intento di diventare complici in questa vita, e non rivali, per neutralizzare gli attacchi di tale forza oppressiva. Auguro al mondo di essere capace di vedere le cose sotto la luce della condivisione sincera più che sotto la sterile e sempre infruttuosa ombra della rivalità. Ognuno è com'è, ma tramite la volontà, che è la più potente facoltà dell'uomo, chi vuol cambiare, cambierà. (Mario Indaco)

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